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"Giuseppina Lesa, l'artista delle tecniche multiformi, della scultura e della grafica, la maestra dell'incisione e di centinaia di piccoli studenti, ci apre allora la porta in un pomeriggio di giugno e noi possiamo assaporare l'aria della stanza assieme al profumo delle sue carte. Sfogliando con lei il suo diario lo troviamo colmo di tracce di dolore e di speranza, ma soprattutto scopriamo lettere che raccontano il motivo antico di un'umanità che lascia tracce, orme del suo passaggio." (dal testo di Vito Sutto)